Fabbricazione manuale del Tubo di Vetro

testi a cura di Mario Moretti

Descrizione

Il procedimento consiste nel prelevare in più volte dal crogiolo, con una canna da soffio, una certa quantità di vetro (5-10 Kg) allo stato plastico. Dopo una prima formatura, fatta ruotando la posta di vetro nel 'mailloche' (una forma di legno a sagoma di scodella semisferica), in modo da distribuire uniformemente il vetro attorno all'estremità della canna, si soffia con la bocca entro l'altra estremità. L'aria, così soffiata, rende cava la posta di vetro che assume la forma di una sfera, allungata a pera.
Durante l'esecuzione di queste operazioni il vetro deve essere mantenuto sufficientemente plastico riscaldandolo più volte nel forno, per brevi periodi.
Per arrivare alla forma voluta prima della tiratura, la posta di vetro viene modellata sia facendola ruotare sopra una liscia piastra metallica (marmorizzazione), sia tenendo la canna verticalmente e facendola pendolare in modo che il vetro assuma sempre più la forma di un tronco di cono molto allungato.
Contemporaneamente, viene prelevata dal forno, con canna non forata (ferro da levare o puntello) una piccola quantità di vetro che viene sagomata sulla piastra, in modo da formare un corto cono all'estremità della canna stessa. Questa posta, opportunamente raffreddata, viene attaccata al fondo dell'altra. Si può ora iniziare la tiratura vera e propria del tubo. Da una parte l'operaio che ha la canna forata resta fermo e continua a soffiare entro il tubo, facendo contemporaneamente ruotare la canna, dall'altra, l'operaio con il puntello si allontana lentamente dal primo, tirando in tal modo la massa di vetro, che si allunga a formare il tubo desiderato.
Nel contempo, un terzo operaio raffredda, con una ventola, il tubo durante la tiratura e lo controlla con un calibro in modo da ottenere il diametro e lo spessore voluti. Il raffreddamento con la ventola viene fatto nella zona dove il tubo ha già raggiunto il diametro voluto.
Alla fine della tiratura, quando il vetro è già rigido e non c'è più la possibilità che si deformi sotto il proprio peso, viene deposto a terra, sopra una serie di listelle di legno. Bagnando con un po' di acqua le estremità del tubo vicino alle due canne, questo viene tagliato e separato dagli attrezzi che sono serviti alla sua fabbricazione. Con un pezzo di carborundum è poi possibile, una volta raffreddato, tagliare il lungo tubo in spezzoni della lunghezza voluta.
La maggiore o minore perfezione del tubo ottenuto (costanza di diametro e spessore, buona rotondità) dipende innanzitutto dall'abilità dell'operaio che deve preparare la posta con la massima accuratezza per renderla il più possibile omogenea e poi dalla regolarità con cui la stessa viene tirata e soffiata lungo il corridoio di parecchie decine di metri di lunghezza (anche 150 mt. quando si producono tubi con foro capillare). La rotazione del tubo durante la fase di tiratura è necessaria per evitare che esso si incurvi.
La capacità produttiva di una squadra di operai può raggiungere al massimo i 250 Kg. al giorno.
Quando si vuole produrre del tubo con foro molto piccolo rispetto al diametro, si procede in modo un po' diverso. La posta di vetro viene prelevata dal forno con una canna non forata e dopo aver formato un cilindro di vetro pieno, questo viene forato longitudinalmente con un punzone metallico o con una pinza (pinza da apritore).
Quando si attacca il puntello alla posta, nel foro praticato resta inglobata dell'aria che, nella fase di tiratura, manterrà il foro nel tubo. Con questo sistema si produceva per esempio la 'canna da conteria', cioè il tubo che veniva trasformato in conterie per successive lavorazioni ed anche i tubi a foro capillare per la fabbricazione di termometri.