Fusione del Vetro

testi a cura di Mario Moretti

Miscela vetrificabile

Il vetro si ottiene per fusione in un forno ad alta temperatura di una miscela omogenea di minerali (miscela vetrificabile), detti materie prime, mescolati in opportune proporzioni in peso, e di rottame di vetro.
Le aggiunte delle materie prime sono calcolate in peso, facendo riferimento a 100 Kg di sabbia. Tutti i componenti la miscela sono in polvere e le dimensioni dei grani hanno una grande importanza per la riuscita della fusione. Se le polveri sono troppo fini vi sono problemi di spolverio, cioè di dispersione del prodotto nella camera fusoria e nell'ambiente attraverso i fumi, prima che abbia avuto il tempo per reagire. Se, invece, sono troppo grossolane, vi sono problemi di omogeneità della miscela; la silice, la materia prima più altofondente, è la più delicata da questo punto di vista. Grani troppo grossi non riuscirebbero a fondere; grani troppo fini si possono segregare (impaccare) e, non miscelandosi omogeneamente con le altre materie prime, risulterebbero anch'essi infusibili. L'omogeneità della miscela è importantissima e, per favorirla, oltre alla dimensione dei grani delle singole materie prime (granulometria), è fondamentale la buona la qualità della miscelazione e l'aggiunta di piccole quantità di acqua (2-4%) che impedisce la separazione tra le fasi.
Fino alla fine del XVIII secolo, le ceneri vegetali, la silice e pochi altri composti erano praticamente gli unici componenti della miscela. Ma, da quando la scienza ha sviluppato la chimica moderna, anche l'industria vetraria ha fatto rapidi progressi ed i suoi prodotti hanno raggiunto già verso la fine del XIX secolo un alto grado di diversificazione e perfezione.
Da una parte, lo sviluppo della teoria del calore ha dato alle vetrerie la possibilità di usare combustibili diversi dal legno, d'altra parte, l'industria chimica ha creato nuovi materiali refrattari in grado di resistere a più alte temperature e nuove materie prime più economiche. Fra queste i più importanti sono sicuramente i composti alcalini di sintesi, indispensabili per fondere la silice.