Canna

testi a cura di Rosa Barovier Mentasti

Descrizione

La canna vitrea è stata tirata fin dai primordi del vetro.

Si raccoglie con la corta canna metallica non forata (ferro da canna, a Murano), tipica del maestro cannér, una idonea quantità di vetro cui viene conferita una forma cilindrica, marmorizzando sul bronzìn (piano metallico).

Se la canna deve essere forata si imprime con uno strumento una depressione longitudinale al suo interno e la cavità viene chiusa immergendo il vetro nuovamente nel crogiuolo.

Quindi il cilindro (pastòn, a Murano) viene attaccato in corrispondenza all'altra estremità ad un'altra asta più corta, già predisposta con una piccola quantità di vetro (conzaùra, a Murano).

Due vetrai impugnando i due ferri si allontanano rapidamente d'uno dall'altro, agitando le canne secondo una modalità collaudata da secoli e appoggiando la canna vitrea su sottili traversine di legno disposte lungo un corridoio, per cinquanta metri e più.

La canna viene immediatamente tagliata in lunghi segmenti. Non richiede ricottura e lento raffreddamento.

Allo stesso modo viene tirata la canna non forata e quella a millefiori.