Soffiatura a Stampo

testi a cura di Rosa Barovier Mentasti

Descrizione

La soffiatura a stampo fu adottata nel 25 d. Cr. circa nelle vetrerie dell'impero romano, probabilmente sulle coste orientali del Mediterraneo.

Esistono due tipi fondamentali di stampi.

Lo stampo monoblocco in forma di bicchiere a tronco di cono (dip-mould), generalmente di metallo, permette di imprimere sulla superficie del vetro una decorazione a rilievo mentre è la mano del vetraio che determina la forma con l'aiuto di strumenti.

Lo stampo a due o più pezzi incernierati (closed mould) permette di conferire al manufatto non solo motivi decorativi ma anche una forma predeterminata. Aperta la forma dall'assistente, il maestro vi inserisce il vetro già in parte soffiato attaccato alla canna da soffio. Con la soffiatura il vetro aderisce alla parete dello stampo acquisendone in negativo la forma e le decorazioni. Aperto lo stampo l'oggetto può essere rifinito con piede, anse e varie altre applicazioni.

Gli stampi antichi erano in terracotta, pietra, gesso, legno e metallo. Oggi prevalgono quelli in metallo, ghisa e legno, un legno privo di nodi come il legno di pero.