Mosaico

testi a cura di Rosa Barovier Mentasti

Descrizione

Le tessere in vetro costituirono la materia prima dei mosaici tardoromani e paleocristini dal IV secolo. Il lavoro del mosaicista si basa sulle piastre da cui ricavare per taglio le tessere fornire dalle vetrerie. Non è fondamentale la tecnica di preparazione, che è semplice, piuttosto la capacità del tecnico compositore di ottenere una vasta gamma cromatica di vetri opachi.

Il vetro fuso viene colato con una cazza su un piano metallico e appiattito in forma di piastra rotonda. Nel caso del mosaico a foglia d'oro o d'argento la foglia metallica viene deposta sulla piastra, quindi viene appoggiato sulla superficie un quadrato tagliato da un vetro soffiato. Ponendo la piastra in forno lo sottile spessore soffiato cola e va ad aderire alla foglia d'oro proteggendola.

La piastra viene poi tagliata a freddo e le tessere vengono utilizzate dal mosaicista nelle sue composizioni.

Nel lavoro del mosaicista vanno distinti lo stile ravennate e lo stile veneziano. Il primo molto antico prevede la messa in opera delle tessere direttamente sul cemento della parete muraria, consentendo un movimento irregolare delle tessere ed un vivace gioco di luci.

Nello stile veneziano, che risale al XIX secolo, le tessere vengono incollate su un cartone, quindi applicate sul rovescio alla parete. La superficie risulta piatta.