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L'incisione a rotina su vetro deriva dalla incisione su pietra dura. E' già attestata in epoca romana nei secolo IV e V d. Cr.. In epoca moderna è stata riproposta a Praga tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII. Di qui si è diffusa ovunque.
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Si esegue con una rotella verticale di rame, che varia in spessore e dimensioni, saldata ad un tornio, un tempo azionato da una pedaliera oggi da un motorino elettrico. Un nastro flessibile in ottone, all'estremità del quale è fissata una lingua di cuoio, disperde sulla superficie del profilo della rotina una sospensione oleosa di polvere abrasiva, oggi polvere di carburo di silicio (carborundum) o di corindone. Le incisioni più profonde possono essere ottenute con una ruota di pietra. La lucidatura viene realizzata generalmente con una rotina di sughero. |
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La incisione può essere eseguita in profondità (intaglio) con incisioni sovrapposte che creano un effetto ottico di bassorilievo o a rilievo su vetri di grosso spessore, abbassando con la incisione la superficie vitre in corrispondenza dello sfondo. |
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Il vetro più adatto alla incisione è il cristallo al piombo, che viene minutamente sgranato dall'utensile, con il risultato di una incisione più nitida e precisa. |
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