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FORNI DI RICOTTURA |
testi a cura di Mario Moretti |
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Il vetro formato (soffiato, stampato, ecc.) conserva ancora una elevata temperatura (500-600°C) e non potrebbe resistere ad un rapido raffreddamento spontaneo. Essendo un cattivo conduttore termico, la superficie si raffredderebbe rapidamente a differenza della massa e l'insorgere delle tensioni interne determinerebbe la rottura dell'oggetto. Si procede perciò ad un lento raffreddamento, chiamato impropriamente tempera o ricottura con speciali forni che si distinguono in due tipologie. |
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Forni a Muffola |
Sono ormai poco usati e solo per piccole produzioni: sono delle camere rettangolari costruite con blocchi di materiale refrattario. I manufatti di vetro appena formati, si introducono in questi forni riscaldati circa 550°C. Terminata la produzione, il forno viene chiuso, si spegne il riscaldamento e si lascia raffreddare spontaneamente fino al giorno successivo quando viene aperto, vuotato e riacceso per ricevere la nuova produzione. |
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Forni a Tunnel |
E' una specie di galleria a temperatura degradante da 550°C fino a temperatura ambiente; gli oggetti appena formati vengono appoggiati all'estremità calda, su un nastro metallico che avanza lentamente attraversando tutta la galleria, con velocità variabili a seconda delle dimensioni dei manufatti. Nei forni da lastra, quest'ultima avanza su dei rulli a velocità variabile a seconda dello spessore e, all'uscita, viene tagliata in lastre di circa 4 metri di lunghezza. Alla fine del tunnel di ricottura sono posti vari sistemi automatici per il controllo della qualità dei prodotti. |
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